La fiaba della giraffa Grisella

C’era una volta una giraffa che si chiamava Grisella.

A differenza delle altre giraffe, Grisella aveva un collo cortissimo.

I suoi genitori soffrivano per lei perchè non poteva raggiungere gli alberi più alti per mangiare e vedere anche gli splendidi paesaggi della savana.

Ma Grisella diceva sempre loro: “Non dovete stare in pensiero per me, troverò un modo per potervi raggiungere e poter godere della bellezza che offre la natura intorno a me”.

Un giorno, decisa a voler trovare una soluzione al suo problema, si avventurò nella savana e cammina cammina sentì che qualcuno la stava seguendo, si voltò ma vide che non c’era nessuno. quando ad un tratto si sentì chiamare: “Dovesssss, te ne vaissss tuttassss solasss solettassss?”

Grisella saltò per lo spavento si girò e vide che c’era un enorme serpente che la guardava fissa, un po’ spaventata rispose dicendo: “Mi chiamo Grisella e stavo passeggiando nella savana cercando qualcosa che possa aiutarmi ad essere più alta, purtroppo ho un collo cortissimo e non posso arrivare agli alberi in alto e stare così insieme alla mia famiglia”.

Il serpente la fissò e disse: “Forsssse non lo ssssai ma davanti a te hai il famossissimossss Sir Serpentonis, che risolve tutti i problemi, ssse vuoi io so come aiutarti!”

Grisella rimase di girstucco ed esclamò: “Certo che voglio che mi aiuti, cosa devo fare?”

Sir Serpentonis rispose: “È ssssemplice! C’è una piccola grotta dove sssssi trova Masssstro Lumacoso, è un essssperto nel realizzare sssscarpe con tacchi altissssssimi, così una volta indossssate anche tu potrai sssstare in alto inssssieme alla tua famiglia”.

Grisella si illuminò e subito corse via giraffolando in cerca della grotta di Mastro Lumacoso.

La grotta era davvero stretta ma grazie alla sua statura, riuscì ad entrare e trovò questa grande chiocciola intenta a lucidare una lunghissima scarpa fatta per un millepiedi.

Grisella si avvicinò ma prima che potesse aprir bocca Mastro Lumacoso le disse molto lentamente: “Io so chi sei! Sei Grisella la giraffa dal collo corto! Cosa posso fare per te?”

Grisella rispose: “Il mio desiderio è poter condividere la mia vita insieme alle persone che amo e poter vedere la vita dallo stesso punto di vista!”

Non finì neanche di pronunciare queste parole che Mastro Lumacoso si voltò e aveva già pronte quattro scarpe di un bel rosa scintillante con un tacco alto quattro metri!

Quando le vide a Grisella le si illuminarono gli occhi, finalmente avrebbe potuto raggiungere in altezza tutta la sua famiglia!

Così ringraziò calorosamente Mastro Lumacoso, e si diresse verso casa, ma prima, volle passare a salutare Sir Serpentonis.

Appena lo vide gli saltò a collo e disse: “Ti ringrazio, se non fosse stato per te avrei passato la mia vita in solitudine, invece grazie al tuo prezioso aiuto ora potrò vivere al fianco di tutte le giraffe che mi vogliono bene!”

Sir Serpentonis, commosso la guardò e le disse: “Non devi ringrasssiarmi il mio compito è di aiutare tutti quelli che sssono in difficoltà, ti chiedo sssolo un piacere: non esitare ad aiutare chiunque incontrerai; ciò che io ho fatto con te anche tu dovrai farlo verssso chiunque incontrerai sssul tuo cammino, e ora và torna dalla tua famiglia … sssssssssssssssss”.

Grisella con il cuore pieno di felicità corse a più non posso, e arrivata trovò i suoi genitori intenti ad osservare il tramonto, allora indossò velocemente le sue scarpe e con tutto il fiato che aveva in petto disse: “Girammam, Girappap! Guardatemi! Sono finalmente vicino a voi!”

I genitori con grande stupore si voltarono e videro accanto a loro, occhi negli occhi la loro amata Grisella; subito la abbracciarono emozionati mentre lei spiegò come aveva fatto a diventare più alta e infine aggiunse: “Grazie a Sir Serpentonis ho capito che ogni cosa è possibile se la si vuole realmente, che i nostri limiti non devono essere di ostacolo alla realizzazione dei nostri sogni, che possono essere superati con tenacia ed impegno e che soprattutto dobbiamo aiutare chi si sente perso e scoraggiato a capire che tutto è possibile!”

E finalmente, ora, tutti e tre poterono guardare insieme il tramonto dallo stesso punto di vista.

- Fiaberella
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