La fiaba della topina Biagina

C’era una volta,

una topina di nome Biagina, che viveva in un paese di nome Foracchio.

Biagina era davvero una topina speciale perché aveva una coda lunga ma così lunga che faceva il giro dell’intera Foracchio.

Purtroppo, gli altri topini la deridevano per la sua coda: “Biagina dove vai se la coda legata non hai?”

“Con quella coda prima o poi farai cadere tutti i topini del paese”

E ancora: “Ma che brutta che è! Tagliala, così sarai normale come noi”.

Biagina diventava molto triste quando sentiva questi commenti cattivi e spesso si chiudeva in casa a piangere.

Un giorno, in preda allo sconforto, decise che era giunto il momento di dar ascolto a quelle voci; così prese un paio di forbici e singhiozzando disse: “perchè la mia coda dà fastidio a tutti? Eppure io la trovo così bella, forse davvero dovrei accorciarla ed essere uguale agli altri”.

Così, mentre stava per darci un taglio secco, una voce dal buio esclamò: “ferma! Non farlo!”

Biagina si fermò sobbalzando e si guardò intorno alla ricerca di quella voce e disse: “chi ha parlato? Dove sei?”

“Sono proprio sopra la tua testa”, rispose quella voce.

Biagina alzò lo sguardo e vide penzolare un piccolo ragnetto che la guardava con lo sguardo preoccupato, appeso ad un leggero filo di ragnatela e che aveva solo 7 zampine.

“Piacere, il mio nome è Margherita e vivo in casa tua da qualche anno. Ti osservo da un po’ e so di tutte le cattiverie che ti rivolgono, ma non potevo rimanere in silenzio e permetterti di rinunciare a ciò che ti rende speciale e unica: la tua coda!” disse il ragnetto.

“Cosa ne sai Margherita di quello che sopporto ogni giorno! Ormai anche se la tengo legata, appena gli altri mi vedono mi prendono in giro!” disse Biagina.

“In realtà, cara Biagina, ti capisco molto più di quel che credi: come avrai potuto notare ho una zampa in meno rispetto a quelle canoniche e tutti gli altri ragni mi deridevano. Ma io non mi sono lasciata scoraggiare e ho imparato che sono proprio le mie zampine a rendermi unica, infatti sono diventata la migliore tessitrice di tutto il regno di Aragnidolandia e tante altre città mi chiamano per avere una delle mie meravigliose creazioni”. Disse Margherita.

Ma Biagina le rispose: “parli facile tu ma io con questa coda lunga proprio non so cosa farci”.

Proprio in quel momento, Biagina sentì un gran tumulto fuori e la voce del sindaco Toponopis che all’altoparlante diceva: “uno dei nostri concittadini, Tiptopin, è caduto dentro un pozzo: chiunque abbia una corda lunga 5 metri o una scala, si rechi subito al pozzo!”

Ad un tratto, Biagina pensò: chi se non lei o meglio la sua coda avrebbero potuto salvare il povero Tiptopin!

E così, senza pensarci su due volte, uscì di corsa e si recò al pozzo.

Giunta lì, gli altri topi la guardavano con sgomento e le dicevano di lasciare fare a chi era del mestiere.

Ma stavolta, Biagina non si lasciò minimamente abbattere da tanta ostilità nei suoi confronti e, facendosi largo tra la folla giunse al bordo del pozzo e tutta trepidante esclamò: “Tiptopin adesso calerò la mia coda, legata attraverso al corpo e io ti tirerò su”.

E così in un batter-topo calò la sua lunga coda e, appena sentì che Tiptopin ebbe legato la coda intorno alla vita, subito iniziò a tirarlo su e tutti gli altri vedendola adoperarsi così tanto, le diedero una mano a sollevare Tiptopin che venne recuperato con facilità.

Appena giunto in superficie, balzò al collo di Biagina e la strinse forte forte ringraziandola calorosamente.

Anche tutti gli altri si strinsero attorno a Biagina e vollero ringraziarla: “ti chiediamo scusa per averti fatto soffrire, ma ti vedevamo diversa da noi e non sapevamo come relazionarci con te. Non avevamo capito che proprio questa tua particolarità ti renda davvero speciale”. 

Biagina a queste parole si commosse e non ebbe neanche il tempo di dire una sola parola che venne travolta da un grande abbraccio da parte di tutti i presenti che la acclamavano a gran voce.

Il sindaco decise dunque di nominare Biagina “capo della squadra di soccorso del paese” e Biagina capì finalmente qual era il suo posto nel mondo e imparò ad essere fiera della sua lunga coda.

 

- Fiaberella
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