La fiaba di Kaguya Hime

C’era una volta, tanto tempo fa, un vecchio che viveva con sua moglie in un piccolo villaggio. La coppia ricavava il necessario per vivere dai bambù, con cui faceva dei cesti ed altri oggetti.

Un giorno il vecchio si trovava nella foresta di bambù, come al solito, quando ne vide uno che stranamente splendeva. Decise di tagliarlo, con sorpresa, vi trovò una bambina in fasce e tante monete d’oro.
Il vecchio e sua moglie, che non avevano figli, decisero di allevare la bambina come se fosse stata la loro vera figlia, e la chiamarono Kaguya Hime (Principessa di Bambù).
Fu così che la nuova famiglia, prima povera, divenne una delle più ricche del villaggio.

La bambina cresceva e diventava ogni giorno più bella, tanto che tutti gli uomini del villaggio la andavano a trovare e ne chiedevano la mano.
Ma lei sembrava non dare importanza alla cosa e non degnava alcun uomo di uno sguardo.

Allora il vecchio disse ai pretendenti che chiunque le avesse portato il tesoro immaginario, l’avrebbe presa in moglie. Ma nessuno dei pretendenti vi riuscì: alcuni portarono doni molto costosi cercando di ingannarla senza successo, altri invece lasciarono perdere e non si dedicarono alla ricerca del tesoro immaginario.

Il tempo passava e i due genitori adottivi si accorsero che la fanciulla guardava spesso la luna e piangeva. Allora le chiesero come mai guardasse così tante volte la luna e come mai piangesse vedendola.
“Vedete” disse infine la ragazza “io provengo da lì. Ed il 15 Novembre degli angeli verranno a riprendermi”.

Quando venne la notte del 15 Novembre, il vecchio padre e sua moglie chiamarono alcuni soldati in difesa della propria figlia adottiva cui erano ormai molto affezionati.
Non volevano che ritornasse sulla Luna, e per questo erano molto tristi. Quando fu l’ora stabilita, una luce accecante partì dalla Luna e investì la casa ed i soldati, caddero per magia in un sonno improvviso.
Fu allora che la principessa Kaguya si abbandonò dolcemente a quella forza misteriosa ed alcuni angeli la portarono via. Ai vecchi genitori in lacrime non restò che vedere la figlia scomparire nel cielo.

- Fiaberella
Condividi