La fiaba della stellina Dorotea

Nella lontana galassia Scorpacciona, viveva una stellina di nome Dorotea.

Dorotea viveva circondata da milioni e milioni di stelle come lei, ma, ahimè, erano tutte tristi e per questo non brillavano.

Invece, Dorotea, era super splendente perché rideva sempre ed era molto felice.

Stanca però di essere circondata da tutte quelle stelle tristi, un giorno decise di andar via e di trovare una nuova galassia su cui ci fossero solo stelle felici.

Per prima, fece visita alla galassia Frettolosia, dove però stava rischiando di essere investita da una stella! “Guardastella dove vai!” gridò, ma guardandosi attorno si rese conto che nessuna di quelle stelle si era fermata, andavano tutte superveloci e per questo brillavano molto, ma a Dorotea tutta quella luce dava fastidio a suoi occhi stellosi e per questo pensò: “Queste stelle vanno troppo di fretta e nessuna si è fermata a vedere se mi fossi fatta male; nessuna di loro ha tempo per nessuno! Meglio cercare un’altra galassia”.

E così andò via e capitò sulla galassia Strillotta, ma non fece in tempo a poggiare il suo piestella che le si avvicinò urlando una stella: “E TUUUU CHI SEIII? CHE VUOIIII? NON PUOI STARE QUI! NESSUNA STRANIELLA PUO’ RIMANERE!” , le urlò.

Spaventata, Dorotea fuggì in un batterstella.

“Che stellastento! Devo scegliere bene la prossima galassia su cui andrò!”

Ma, neanche stavolta andò meglio. Infatti capitò sulla galassia Sottinusù dove tutto era al contrario, infatti, Dorotea, da allegra diventò triste e vide che non era più tanto luminosa; decise perciò di andarsene a stelspiegate.

Arrivò infine sulla galassia Radiosella, e appena arrivata, non poteva credere ai suoi stellocchi!

Tutte le stelle erano belle luminose! Nessun urlo, nessuno che andava di fretta, tutti che erano gentili e soprattutto nessuno era triste, anzi avevano tutti degli splendidi sorristelli.

“E’ proprio la galassia che fa per me!”, si disse; “Devo incontrare il sindaco di Radiosella per chiedergli di rimanere”.

E così andò al Munistellicio e incontrò il sindaco Grimosio.

Il sindaco, ascoltò la storia di Dorotea e le disse: “Allora, ciò che tu vorresti è di rimanere sulla mia galassia, in modo da essere sempre felice e non dover vedere mai facce tristi”

“Stellamente!” rispose Dorotea.

Il sindaco Grimosio, si fermò, ci stellò su e le disse: “Mia carissima Dorotea, mi spiace, ma non puoi rimanere qui”; Dorotea rimase di stellasso e cercò di protestare, ma il sindaco continuò dicendo: “Vedi, cara Dorotea, andando via dalla tua galassia, hai reso ancora più tristi quelle stelle che non brillano quasi più. Anche noi, sulla nostra galassia, non siamo stati sempre così felici e luminosi, dovemmo aprirci l’uno con l’altro per capire cosa non andava e solo aiutandoci e incoraggiandoci a vicenda brillammo sempre più. Ora io ti chiedo: tu cosa hai fatto per la tua galassia? Cosa hai fatto per suoi abistella? Saresti davvero felice anche se sai che loro saranno tristi senza te?”

Dorotea si sentì molto rammaricata.

Effettivamente non aveva mai fatto niente per aiutare i suoi amistelli, chissà, magari se fosse stata più generosa, più altruista, forse le cose sarebbero andate diversamente!

Si, doveva tornare e provare a fare qualcosa! Così ringraziò il sindaco Grimosio per averle fatto capire i suoi errori e in un batterstella ritornò sulla sua galassia.

Appena atterrò, subito le altre stelline, nel vederla si illuminarono un po’ e le andarono incontro abbracciandola.

“Amistellini cari”, disse, “Sono stata davvero poco gentile con voi. Sapevo solo lamentarmi del fatto che voi eravate tristi, però non ho mai chiesto a nessuno di voi perché lo eravate o se avessi potuto fare qualcosa. Io amo il mio pianeta e voglio bene ad ognuna di voi, per questo da oggi, cercheremo di andarci incontro l’una con l’altra e soprattutto di sostenerci a vicenda crescendo sempre di più nel volerci bene e nell’aiutarci. Vi prometto che non andrò mai più via, e che resteremo tutte unite per illuminare sempre più il nostro pianeta”.

Le altre stelline, nel sentire queste parole scoppiarono in un pianto di gioia e promisero di non pensare più alle cose tristi, ma a quelle felici.

E, meraviglia delle meraviglie, da quel giorno la galassia Scorpacciona divenne la galassia più luminoso di tutto l’universo.

- Fiaberella
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